Al Bello: fermare il momento in cui tutto esplode
C’è un istante, nel mezzo di un incontro di boxe o sul blocco di partenza di una gara di nuoto, in cui tutto si concentra: tensione, forza, silenzio, attesa. E poi, d’un tratto, esplode. È lì che trovi Al Bello.
Non a caso è uno dei fotografi più longevi e rispettati della scena sportiva americana. Da oltre trent’anni racconta lo sport da dentro, da vicino, senza filtri e senza clamore. Non ha bisogno di strafare: le sue immagini parlano per lui. Basta guardarle per capire che dietro ogni scatto c’è ascolto, osservazione, capacità di leggere il tempo prima che accada.

Il suo lavoro spazia dalla boxe alla NFL, dal nuoto olimpico all’atletica leggera, ma ciò che colpisce è la coerenza. Che sia sott’acqua con una housing, o a bordo ring con un grandangolo, Bello fotografa sempre allo stesso modo: con rispetto per l’atleta e con un senso innato del momento.
Le sue fotografie non sono solo “belle”. Sono vive, e questo le rende memorabili. Ogni scatto racconta qualcosa in più di quello che l’occhio vede: il prima e il dopo, l’energia che si scarica in una frazione di secondo, il respiro trattenuto, il vuoto di uno stadio prima dell’urlo.

Al Bello non cerca l’effetto. Cerca la verità visiva dello sport. Ed è questo che lo rende un punto di riferimento per tutti noi che amiamo fotografare lo sport da dentro, senza scorciatoie.
Uno di quelli che guardi e pensi: “ecco, vorrei essere lì anch’io”.