Come scattare con tempi rapidi: il segreto per fermare l’azione
Catturare l’attimo è il cuore della fotografia sportiva. E per farlo davvero, bisogna dominare una variabile fondamentale: il tempo di scatto.
Molti fotografi sottovalutano quanto sia importante conoscere e controllare la velocità dell’otturatore per congelare il movimento. Questo vale a maggior ragione per chi fotografa sport di contatto, veloci o caotici, dove l’azione si svolge in una manciata di decimi di secondo.
Cos’è un tempo “rapido” e perché è fondamentale
In termini pratici, un tempo rapido è tipicamente inferiore a 1/1000 di secondo.
Per sport dinamici come rugby, basket, motocross o atletica, lavorare tra 1/1000 e 1/2000 è spesso necessario per congelare corpi in movimento, schizzi d’acqua, sabbia, palloni o racchette. Se vogliamo catturare una meta in tuffo o un calcio volante, serve essere più rapidi dell’azione stessa.
Per confronto:
- 1/500 s: può bastare per un soggetto poco distante e movimento contenuto (es. marcia, lancio del peso).
- 1/1000 s: adatto alla maggior parte delle azioni rapide.
- 1/2000 s o superiore: utile per fermare movimenti violenti, rapidi, ravvicinati o soggetti molto luminosi.
Come ottenere tempi rapidi senza sacrificare l’esposizione
Scattare a 1/2000 significa lasciare pochissima luce entrare nel sensore, quindi è necessario compensare in tre modi:
- Aprire il diaframma
Lavorare a f/2.8 o f/4 permette di raccogliere più luce. Gli obiettivi luminosi (come un 70-200 f/2.8 o un 135mm f/1.8) sono alleati fondamentali.
Aperture così ampie creano anche un bel sfocato (bokeh), che stacca il soggetto dallo sfondo: ottimo in sport dove il caos visivo può disturbare (es. partite giovanili in campi disordinati). - Alzare gli ISO
In ambienti meno illuminati (partite invernali, palestre, tardo pomeriggio), alzare gli ISO è spesso inevitabile.
Meglio uno scatto leggermente rumoroso ma nitido, che uno pulito ma mosso.
Suggerimento: conoscere il limite accettabile della propria fotocamera è fondamentale. Una Sony A9 III può reggere ISO 6400 senza grandi problemi. Una mirrorless APS-C magari no. - Attenzione alla luce ambientale
La gestione della luce è fondamentale. In giornate coperte o ombreggiate, può valere la pena abbassare un po’ il tempo (es. 1/1000) e scattare quando il movimento non è al picco massimo. Oppure aspettare il momento in cui il soggetto è più “statico” visivamente (es. fase di carico nel salto).

Modalità di scatto e impostazioni consigliate
- Modalità M (Manuale): offre il pieno controllo. Consigliata con esposimetro attivo o istogramma.
- Modalità S/TV (Priorità tempi): utile per chi vuole concentrarsi sull’azione. Impostate il tempo (es. 1/1600) e lasciate che la macchina gestisca apertura e ISO.
- AF-C o AI Servo + scatto continuo: la combinazione vincente per congelare azioni multiple e scegliere lo scatto migliore.
Consiglio professionale sul campo
Quando fotografo una partita di rugby, tengo sempre impostato 1/1600 o 1/2000, anche con cielo coperto. Preferisco alzare ISO e correggere in post, piuttosto che rischiare uno scatto sfocato.
Se scatto una corsa campestre con soggetti che si avvicinano frontalmente, uso una raffica breve, cercando l’attimo in cui il soggetto ha una postura forte, leggibile e bilanciata. In quel millisecondo, la velocità fa la differenza tra una foto epica e una scartata.