Fotografare Sport Indoor senza Flash: come sopravvivere alle luci LED e al flickering
Fotografare sport indoor senza flash è una delle sfide più difficili per qualsiasi fotografo sportivo. I palazzetti spesso hanno luci LED economiche, illuminazione irregolare, dominanti di colore difficili da correggere e, soprattutto, il temutissimo flickering, che rovina una grande parte degli scatti con bande scure, esposizioni incoerenti e colori instabili.
Ma con un po’ di tecnica e attenzione, è possibile ottenere un servizio pulito, coerente e perfettamente utilizzabile anche in condizioni molto difficili.

La regola più importante è attivare sempre la funzione Anti-Flicker della fotocamera.
Sia su Sony, Canon che Nikon, questa funzione sincronizza lo scatto con il picco luminoso del LED, riducendo le bande orizzontali. Il burst risulta leggermente più lento, ma la percentuale di foto utilizzabili aumenta in modo significativo.
Se la tua fotocamera non dispone dell’Anti-Flicker, usa tempi di 1/500, 1/1000 o 1/1250: queste velocità riducono l’impatto delle frequenze artificiali delle lampade.
Qui puoi approfondire le impostazioni consigliate per tempi d’azione nelle riprese sportive
In palestra, esporre “un po’ a destra” fa la differenza.
Gli ambienti indoor sono spesso molto scuri, e per congelare l’azione bisogna salire con gli ISO. Un file leggermente sovraesposto mantiene più dettaglio e genera meno rumore rispetto a uno troppo scuro. Il rumore digitale infatti cresce soprattutto nelle ombre, non nelle alte luci.
Impostare una buona esposizione già in fase di scatto è la chiave per ottenere immagini pulite e lavorabili.
Questo è ancora più importante se scatti in RAW, come spiegato qui

Le dominanti LED sono un altro nemico comune.
Le luci a basso costo possono generare tonalità verde, magenta o giallastre difficili da uniformare. L’ideale è impostare un bilanciamento del bianco manuale, misurato sul parquet o su una maglia bianca. Se scatti in RAW puoi correggere tutto in post, ma la coerenza cromatica va comunque mantenuta per l’intera serie.
Per una panoramica completa su come gestire il colore nello sport, trovi una guida qui.
Anche l’autofocus ha bisogno di attenzione.
In ambienti bui, il tracking continuo può faticare e agganciare soggetti secondari. Imposta una sensibilità media o medio-bassa per evitare che la fotocamera “salti” da un atleta all’altro, soprattutto durante azioni veloci a pochi metri da te.
Un consiglio finale direttamente dal bordo campo: spostati in zone con luce uniforme.
A volte bastano tre o quattro metri per passare da un’area inutilizzabile a una perfettamente illuminata.
Se ti interessa approfondire il modo in cui l’AF reagisce al movimento veloce, ecco un articolo dedicato

Con questi accorgimenti, anche il palazzetto più difficile diventa un ottimo laboratorio per migliorare tecnica, sensibilità e controllo della tua fotocamera
