Alysia Montaño
Alysia Montaño, oltre ad essere una campionessa dell’atletica leggera, è anche un simbolo di tenacia, forza e determinazione.
La sua storia è quella di una donna che ha abbattuto gli stereotipi, non ha dato spazio a i pregiudizi e ha aperto la strada a una nuova generazione di atlete madri !

LA VITA
nasce nel Queens, il 23 aprile 1986.
La sua famiglia era a prevalenza maschile e ciò tempra il suo carattere in modo decisivo, la porterà addirittura nel corso della sua vita a battersi spesso per la parità di genere.
Si trasferisce presso Santa Clarita, in California, per frequentare la Canyon High School, dove emergerà il suo talento per lo sport.
Successivamente la sua passione si sposterà sull’ atletica leggera e ciò traccerà la sua strada verso le Olimpiadi. Guidata da Tony Sandoval, presso Berkeley (Università della California), riuscirà a diventare la fuoriclasse degli 800 metri famosa oggi in tutto il mondo.
LA CARRIERA SPORTIVA
Il 2007 è un anno glorioso per Alysia Montano, con la conquista dei titoli NCAA indoor e outdoor, nonché del suo primo titolo sugli 800 metri nel campionato USA.
L’anno seguente la campionessa va incontro a un infortunio, che compromette le sue prestazioni alle prove olimpiche tenutesi ai Giochi di Pechino 2008.
Nei successivi tre anni, Montano difende il suo titolo di campionessa statunitense negli 800 metri e riesce inoltre a essere finalista in occasione dei campionati del mondo 2011 (3a), alle Olimpiadi di Londra 2012 (4a) e ai campionati del mondo 2013 (3a).
SPORT E MATERNITÀ
Oltre all’ amore per lo sport però Alysia sogna anche di avere una famiglia ed è proprio nel 2014 che scoprirà di essere incinta.
Inaspettatamente il suo sponsor, la Nike, sarà il primo ad ostacolarla con rischio di non permetterle di continuare la sua carriera agonistica :
“Il mio sponsor Nike conduce campagne pubblicitarie a favore della parità di genere. Il loro slogan invita a ‘fare sogni da pazzi’ , ‘just do it’ , fallo e basta. Ma anni fa, quando avevo comunicato ai loro manager, quattro uomini, che volevo un bambino, mi hanno risposto semplicemente: fallo e noi blocchiamo il tuo contratto”
Montano si trova dunque a dover prendere una scelta : o la maternità o la carriera.
«Il movimento è vita, non vivi senza muoverti. Il tuo flusso sanguigno, l’espansione e la compressione dei polmoni, la costrizione muscolare, tutto questo è movimento e porta vita. (…) Sono una mamma più presente, una moglie migliore, un’amica, una figlia, una sorella socia in affari con il movimento»
Queste parole ci permettono di immedesimarci ulteriormente nei panni di Alysia che da un momento all’ altro si è trovata a dover prendere una decisione che avrebbe potuto segnare, oltre che la sua carriera, la sua intera vita.
L’ IMPENSABILE
Nonostante ciò però la Montano non si ferma, abbattendo stereotipi e pregiudizi gareggia alle Olimpia all’ottavo mese di gravidanza, percorrendo gli 800 metri in 2 minuti e 14 secondi e continuerà a correre fino al mese prima del parto.
Nel 2017 ripete l’impresa del 2014, determinata a correre in California nuovamente in dolce attesa.
All’età di 31 anni, prende parte così ai campionati di atletica leggera.
Si esibisce con un top riportante l’immagine di Wonder Woman, proprio per sottolineare la speranza di “essere un esempio di forza” per tutte le donne.
La fuoriclasse migliora in questa occasione la prestazione di undici secondi, rispetto a quattro anni prima e accusa un ritardo di soli diciannove secondi dalla vincitrice degli 800 metri.
In un mondo che ancora oggi fatica a conciliare maternità e carriera, la scelta di Alysia di partecipare alle olimpiadi mentre aspettava un figlio è stata rivoluzionaria.
Il suo gesto ha fatto il giro del mondo, scatenando un dibattito acceso sui diritti delle donne e denunciando le disparità di genere che tuttora affondano le radici nella nostra società.